Chi siamo

Nome: Partito Operaio Marxista Leninista
Paese: Italia
Ideologia: Marxismo Leninismo, Maoismo, antifascismo, euroscetticismo
Collocazione: Sinistra extraparlamentare
Testata: Nuova Democrazia (ex Brodza)
email: ccpoml@gmail.com
Segretario Generale: Michele Panotti 1994-2013
                                 Salvatore Di Stefano giugno 2013- Luglio 2013 (Provvisorio)
                                 Salvatore Di Stefano Luglio 2013 - ottobre 2013 "decaduto a causa dello scioglimento del CC"
                                            Ivan Partizan novembre 2013 - _________   


Il Partito Operaio Marxista Leninista nasce il 15 settembre 1994 a Roma a seguito dell'abbandono di alcuni compagni da Rifondazione Comunista.
Questi compagni criticarono la via riformista antistalinista presa dalla Direzione nazionale.
Il Partito Operaio M-L prende i lineamenti e le linee guida del Partito Comunista d'Italia (1921-1943) e basa il suo programma sul marxismo leninismo e sul maoismo.
Finora il Partito Operaio M-L non si è presentato alle elezioni e non usava i social-network ma da qualche mese il Comitato Centrale ha concesso l'utilizzo dei social-network per la propaganda.
I primi di giugno del 2013 ha espresso piena solidarietà al Partito Comunista di Turchia.
La riunione del Comitato Centrale del 15 giugno 2013 il giornale BRODZA cambia nome in Nuova Democrazia, viene decisa la linea da seguire in Italia, cioè l'astensionismo marxista leninista e l'appoggio al Partito Marxista Leninista Italiano e quindi il rifiuto di collaborare con altre formazioni politiche.
A livello internazionale il CC ha deciso di appoggiare il Partito Comunista di Grecia Marxista Leninista e il Partito Comunista del Canada Marxista Leninista.

CONGRESSI DEL PARTITO COMUNISTA D'ITALIA
  Il I Congresso del Partito Comunista d'Italia si tenne a Livorno il 21 gennaio 1921, in seguito alla scissione della frazione comunista al termine XVII Congresso del Partito Socialista Italiano.

L'esigenza di dare alla classe operaia un guida radicalmente diversa dalla «tradizione pseudorivoluzionaria» del PSI[7][8] e di costituire un nuovo organo, il Partito comunista, ormai «indispensabile per la rivoluzione proletaria»[9], portò nel mese di ottobre al consolidamento della frazione comunista. In essa si riunirono l'area che faceva capo a Bordiga, principale ispiratore ed organizzatore della frazione, il gruppo torinese sviluppatosi attorno a Gramsci e a L'Ordine Nuovo, esponenti del massimalismo di sinistra e gran parte della Federazione giovanile[10][11].
L'atto ufficiale di costituzione fu un manifesto-programma sottoscritto a Milano il 15 ottobre 1920 da Bordiga, Gramsci, Misiano, Terracini, Bombacci, Repossi, Fortichiari e Polano. Pochi giorni la frazione ebbe l'approvazione di Zinov'ev che, anche a nome di Lenin, Trockij e Bucharin, sottolineò come essa costituisse l'unico appoggio dell'Internazionale in Italia[12].
La mozione che i comunisti avrebbero presentato al congresso socialista fu ratificata definitivamente in un convegno svoltosi al Teatro comunale di Imola tra il 28 e il 29 novembre[11], e per questo fu detta anche mozione di Imola. Il testo mirava alla trasformazione del Partito socialista in Partito comunista, da cui sarebbe stato necessario escludere i concentrazionisti e comunque tutti coloro che al congresso avrebbero votato «contro il programma comunista del Partito e contro l'impegno all'osservanza completa delle 21 condizioni d'ammissione all'Internazionale»[13]. Il convegno di Imola non trattò esplicitamente il percorso da seguire nel caso che la mozione fosse rimasta in minoranza al congresso, ma l'ipotesi della scissione era già concretamente delineata[14].

I delegati della frazione comunista uscirono dal Teatro Goldoni al canto dell'Internazionale[22] e, come indicato da Bordiga, si recarono a svolgere il Congresso fondativo del Partito comunista al Teatro San Marco. Si trattava di una sistemazione di fortuna: l'edificio, utilizzato come deposito di materiali del Regio Esercito durante la Prima guerra mondiale, era privo di sedute e i delegati si riparavano con degli ombrelli dalla pioggia che entrava dai vetri rotti delle finestre e dagli squarci nel tetto[24].
Il Congresso si svolse in due sessioni nel corso della sola giornata di venerdì 21 gennaio, e si limitò a dare al nascente partito un primo inquadramento organizzativo[25]. La sessione mattutina ospitò i saluti dei delegati stranieri Kabakčiev, Bloch, Humbert-Droz, Balfour, Böttcher e Hansen e gli interventi di Bruno Fortichiari a nome del Comitato centrale della frazione, di Luigi Polano per i giovani, di Ortensia De Meo per le donne e di quattro operai e sindacalisti[26]. Nella seconda sessione venne votato un ordine del giorno firmato da Fortichiari che dichiarava costituito il Partito Comunista d'Italia - Sezione dell'Internazionale Comunista. Tale denominazione sarebbe rimasta in vigore fino al 1943, quando il partito riemerse col nome di Partito Comunista Italiano dalla clandestinità in cui era stato posto nel 1926 dal Regime fascista[27].
Il congresso scelse Milano come sede centrale del partito e dell'organo ufficiale, Il Comunista bisettimanale. Infine venne eletto il Comitato centrale nelle persone di Bordiga, Grieco, Parodi, Sessa, Tarsia, Polano, Gramsci, Terracini, Belloni, Bombacci, Gennari, Misiano, Marabini, Repossi e Fortichiari[26]. Non venne invece istituita la figura del segretario generale, anche se il ruolo di capo del partito era di fatto rivestito da Bordiga[26].
La costituzione del PCd'I fu completata pochi giorni dopo, il 27 gennaio, con il Congresso di Firenze della Federazione giovanile socialista, che decise a larghissima maggioranza di ritirare la propria adesione al Partito socialista per aderire, col nome di Federazione Giovanile Comunista Italiana, al nuovo Partito comunista[26].

II CONGRESSO DEL PCd'I
Il  II Congresso del Partito Comunista d'Italia si svolse a Roma dal 20 al 24 marzo 1922.

Il dibattito congressuale si fondò sulle tesi pubblicate nel corso del mese di gennaio su L'Ordine Nuovo e sugli altri organi di stampa comunisti. I relatori dei documenti furono Amadeo Bordiga e Umberto Terracini relativamente alla tattica, Giovanni Sanna e Antonio Graziadei in tema di questione agraria e Antonio Gramsci e Angelo Tasca per quanto riguardava l'ambito sindacale[1].
Le tesi sulla tattica, note come Tesi di Roma[2], rafforzavano il contrasto con la socialdemocrazia e la sinistra borghese, evidenziando la necessità di tenersi a distanza da eventuali governi da esse espressi e respingendo con forza l'ipotesi di costituire un fronte unitario con le altre forze della sinistra[3]. Tali posizioni entravano in conflitto con la disciplina dell'Internazionale comunista: l'esecutivo del Comintern aveva infatto ratificato nel febbraio del 1922 la proposta del Partito comunista russo di adottare, in risposta all'offensiva capitalista, la tattica del fronte unico con i socialdemocratici della Seconda internazionale e dell'Internazionale di Vienna, «con gli anarchici, i sindacalisti, gli operai senza partito e gli operai cristiani»[4][5].
Pertanto, Trockij e Radek proposero il rigetto delle tesi, che furono infine ammesse al dibattito a solo titolo consultivo[6]. La contrarietà ad esse fu ribadita durante i lavori congressuali dai delegati del Comintern, il bulgaro Vasil Kolarov e lo svizzero Jules Humbert-Droz. A ciò fece seguito una mozione di Bordiga che, in modo puramente formale, accettava che le tesi non potessero «pregiudicare la disciplina internazionale»[7][8].
La posizione sostenuta nelle tesi - fortemente difesa, tra gli altri, dallo stesso Bordiga, da Terracini e da Gramsci - risultò comunque largamente maggioritaria, ottenendo alla fine 31.089 voti, contro i 4.151 di un ordine del giorno firmato da Graziadei, e sostenuto anche da Tasca, che recepiva le istanze del Comintern[9].

 I° Congresso del Partito Operaio Marxista Leninista (15 settembre 1994) 

Congresso pieno di entusiasmo per la creazione del Partito Operaio M-L. 
Viene eletto Michele Panotti come segretario generale con 24 voti su 30. 
Il Comitato Centrale come primo comunicato parla dell'astensionismo marxista leninista contro il governo borghese e si oppone alla linea di Rifondazione Comunista e del Partito dei Democratici di Sinistra.

II° Congresso del Partito Operaio Marxista Leninista 12-13 giugno 2013

Congresso abbastanza caldo con l'espulsione di un terzo dei militanti. Espulsione dovuta alla creazione di un'area riformista e anticomunista dentro il Partito con a capo Michele Panotti che era il Segretario Generale. Salvatore Di Stefano ha creato la Brigata Stalin per contrattaccare agli anti rivoluzionari.In Totale facevano parte della Brigata Stalin 7 membri del vecchio Comitato Centrale più 18 delegati e quindi erano la maggioranza rispetto a M.Panotti e company.La Brigata Stalin ha espulso Panotti e i suoi seguaci e il 13 giugno ha eletto Salvatore Di Stefano Segretario Generale (Provvisorio). Viene indetto il terzo congresso per il 24 luglio 2013.

III° Congresso del Partito Operaio Marxista Leninista (24 luglio 2013) 

Viene eletto con 25 voti su 25 Salvatore Di Stefano che era il segretario provvisorio eletto nel II° Congresso del Partito Operaio M-L.
Congresso svolto con calma e razionalità senza problemi di nessun genere. Per maggiori informazioni sul III° Congresso vai a http://pomlweb.blogspot.it/p/iii-congresso-del-partito-operaio-m-l.html .

OTTOBRE 2013 NUOVA SCISSIONE
La maggior parte del Comitato Centrale sceglie di unirsi a l'Unità Socialista e al Partito Comunista di Unità Proletaria per creare il Partito Socialista dei Lavoratori aderendo alla Quinta Internazionale "revisionista" di Hugo Chavez.
Il Segretario Generale decide di rifiutare tale scelta e insieme a un piccolo gruppetto di militanti decide di andare avanti e convocare un nuovo congresso nel quale verranno prese delle scelte  dal 100% dei militanti.

III° CONGRESSO 2.0
Ciò che rimane del Partito Operaio M-L, cioè una decina di militanti, eleggono il nuovo segretario del Partito con una maggioranza del 100%.
Il Comitato Centrale decide che il Congresso del Partito sarà ogni 2 anni e l'elezione del segretario ogni 5.

Nessun commento:

Posta un commento